L’autore

Prefazione al libro

Sin dai tempi più remoti ad oggigiorno, dall'antica Grecia all'attuale Silicon Valley, i saggi della filosofia come i guru dell'Harvard Business School concordano su una cosa: la chiave del successo consiste nella capacità dell'organismo di adattarsi al cambiamento. Già! Rimane solo da definire il modo migliore per farlo, il quale non è facile dati tutti i consigli, libri, seminari e programmi universitari che esistono per insegnarci la retta via.

Anche gli atteggiamenti verso il cambiamento sono radicalmente diversi tra loro: partono da una sensazione dell'esigenza immediata, la reazione atavica ed istintiva che risulta nella fuga o la lotta quando l'organismo si sente in pericolo; passano per metodi e sistemi di controllo e prevenzione per pianificare il futuro ed evitare sbagli; e finiscono nella spontaneità dell'intelligenza che si adatta quasi senzaaccorgersene quando si trova davanti alle sfide della vita. Quest'ultimo, un processo naturale e continuo, viene accompagnato dalla gioia e l'entusiasmo che ognuno di noi sente quando viviamo la vita come un gioco, uno spiegarsi senza fine di problematiche che ci fanno crescere e capirci meglio. Il primo, invece, essendo una reazione alla propria possibile estinzione, nasce dalla paura e si esprime nella sofferenza, nel vedere il cambiamento come una necessità sgradevole e pericolosa.

È naturale: quello che è in balia degli eventi quando sentiamo la necessita di cambiare non è niente di meno che l'integrità, cioè, la compiutezza e la coerenza, sia intesa come la continuità della forma attraverso mutamenti, sia come il perpetuarsi di valori che si manifestano nelle nostre azioni.

La vera domanda diventa quindi: come affrontare il cambiamento senza perdere l'integrità?

Per gli organismi viventi, come per le aziende, cambiare con successo significa anche saper trasmettere la continuità mantenendo l'integrità, ed è qui che la questione del successore, il tema di questo libro, diventa capitale. In ogni passaggio c'è il pericolo di annientarsi, indubbiamente, perché ogni trasformazione è realmente un morire di quello che eravamo. Ahimè, bisogna distruggere per poter creare! Ma c'è anche la possibilità di scoprirsi nuovo, di diventare altro. Ed ecco la potenza che si scatena quando ci lasciamo trasformare, perché ogni trasformazione ci apre a mutazioni imprevedibili che sono il motore stesso della creatività e dell'evoluzione universale.

Rilassiamoci, quindi, mentre prendiamo in mano questo racconto, e seguiamo con sincerità il percorso che Giorgio Barbiero, un maestro delle tecniche della trasformazione personale ed aziendale, ci propone in questa fiaba. Chissà se ognuno di noi non potrà riconoscere una parte di sè stesso nei personaggi? Senza paura, allora, mentre leggiamo, inseguiamo anche noi il percorso verso la giusta scelta del successore e quindi verso il giusto successo che ci aspetta tutti…

Zakiya Hanafi
Autrice di: The Monster in the Machine
Magic, Medicine, and the Marvelous in the Time of the Scientific Revolution
Ed. Durham and London: Duke University Press, 2000